mercoledì 10 aprile 2013

Sognando la vita.

Il mio tradizionale post sulla primavera verrà ritardato. Non c'è primavera, non ancora. Non solo quella atmosferica, ma anche nel cuore. Oggi sembra ci sia qualcosa di nuovo nell'aria, così come da qualche giorno c'è un senso di novità nell'animo. Voglia di vita da qualche tempo, ma ancora sottomesso a qualcosa che indispone e non si capisce.

Sento la voglia di creare, mi metto alla chitarra e mi faccio schifo. Vado in ospedale e non trovo un gran senso. Vado in reparto e non mi sento tanto a mio agio. A lezione, quelle poche volte che riesco ad andare, mi sembra di essere superfluo (non super-fluo, purtroppo). Nello studio? Senso di incapacità. Per il pianoforte ho qualche problema tecnico e di capacità residua.
Potrei fare mille esempi, ma per non stressare troppo dico solo: sento la voglia di fare e creare ma c'è qualcosa che non va e mi blocca.

Volevo scrivere di sogni, in realtà, e dunque cercherò di non tradirmi.
Mi è capitato una di queste notti di sognare il mio compleanno. Sarà a breve, e sapete che sono sempre contento per quel giorno. Ebbene sognavo che la mia fidanzata non mi faceva il regalo (cosa che tra l'altro è realmente successa) o forse mi regalava qualcosa che sapeva non mi sarebbe piaciuto. I miei genitori, boh, con la scusa del viaggio a Parigi non mi regalavano niente. Mia sorella, non lo so, ma nel sogno c'era anche lei. Non sono riuscito a sognare i miei amici. La sensazione però non era delle migliori. E mi sono dato una spiegazione: ho la sensazione sia un periodo dove credo di raccogliere poco rispetto a quel che mi merito, o magari non mi merito proprio niente.
Altro sogno, qualche sera prima. Stavo giocando a calcio e come spesso succede continuavo a sbagliare. Tuttavia c'era qualcosa di sorprendente. Lanciavo la palla verso un compagno che correva per segnare e sbagliavo. Non sbagliavo il lancio, ma sbagliavo secondo la mia intenzione. Spiego meglio. Decidevo di calciare in un certo modo, ma colpendo diversamente il pallone la traiettoria non veniva esattamente come avevo pensato io, bensì migliore, per non dire perfetta. Mi sono dato una spiegazione più filosofica che psicologica. Quando faccio un progetto, mi lancio in una impresa, faccio mille errori, e nonostante o addirittura grazie a questo, il risultato potrebbe addirittura meglio dello sperato.

Questa è la speranza di questo momento un po' così.