Tanto tempo, troppo, dall'ultima volta che ho scritto. Non tanto perché non c'è stato niente di cui gioire, ma perché sono cambiate un po' di cose, non tutte in meglio, ci sono state delle difficoltà. Sembra di vedere uno spiraglio? Speriamo.
È chiaro che io sono una persona pigra, uso tante energie per nutrire il mio essere bambino, e amo le coccole.
Dimostrazioni di affetto che sfiorano e creano i presupposti per lo stare bene, lo stare tranquilli. Le coccole sono strani meccanismi fisici che rafforzano sensazioni emotive, rafforzano rapporti sociali e aumentano la propria stabilità, fanno sentire accudito e sicuro. A volte sembrano invadenti, in quei momenti dove sembra di potersele meritare, altre volte sono essenziali perché ci si sente piccoli, troppo piccoli e indifesi. Quasi sempre sono gradite.

Le coccole che si riconoscono e apprezzano sono di tanti tipi diversi, così mi trovo a pensare a mia sorella, che quando sei malato va al negozio Disney e vorrebbe comprarmi tutto; la mamma (eggià) che mi compera le fialette ricostituenti e giocando a clash of clans aspetta me per condurre le truppe all'attacco; papà che prepara la cena tutte le sere, che spera di poter vedere un bel filmetto in tv e consiglia spettacoli e mostre da vedere a Milano; la fidanzata che oltre alle coccole fisiche perde il suo tempo per stare con me, anche nei momenti dove mi sento più in ansia e in difficoltà e mi fa ridere. Penso ad un amico che non smette dai di fare sentire il suo appoggio e subisce i miei sensi di fallimento cercando di farmi avere una visione più veritiera e distaccata; un altro che con il semplice modo di chiedere come sto compie una coccola sempre sincera e sempre nuova; le mie amiche delle mille avventure che postano le cose belle della giornata, che mi sorridono, che si emozionano quando faccio notare loro quanto siano importanti per me. Poi il caffè di metà pomeriggio in università, il prestarsi gli appunti, aiutarsi nel sentirsi meno schifezze in un mondo che cerca di farci sentire tali, le coperte calde, la gatta che mi lecca la faccia, le ragazze del mio gruppo che ci dimostrano ogni volta quanto ci vogliono bene.
Ce ne sarebbero milioni, diverse coccole, tutte belle uguali.
Ringrazio, ne sono grato. Ricambio.