In questo momento sono in svakkanza, e sono contento. Meritato riposo dopo meritati risultati universitari. Ora, proprio ora, ho voglia di giocare, baciare e coccolare, oltre ad essere baciato e coccolato, ma soprattutto voglia di dormire.
Recupero un po' di forze e scrivo di una canzone soprattutto. Spero la stiate già sentendo facendo play sul video. Non stupitevi che sia una canzone triste in un momento di felicità assoluta. Ebbene io sono così, e poi mi piacciono le cose belle. E questa canzone è una canzone molto bella. Secondo me la più bella del sanremo di quest'anno(seconda la canzone di Noemi). Credo sia elegante, musicalmente impeccabile. Parla di un argomento che troppo spesso è vissuto come profonda tristezza urlata e incattivita. Arisa mi piace perché ha una dignità incredibile nel cantare questa distruzione, ed è difficile cantare così le difficoltà, e sicuramente canta soffrendo dentro, non solo interpretando ma anche vivendo. E' anche per questo che si vede che Arisa è una brava cantante. Sfido chiunque a dire di no. Piccolo appunto: c'è una apertura alla speranza della canzone, tirata fuori da questo immenso dolore dignitoso e interiorizzato. Ed è una apertura musicale veramente da far venire i brividi.
p.s. Mentre scrivo ho una discussione pacifica con una persona che crede che "La notte" non meritasse di vincere sanremo per mancanza di ritmo. Se solo avesse un minimo di ritmo in più cadrebbe tutto il discorso appena fatto. E non sarebbe perfetta.