Super yuppidurky per i giorni appena passati, non oggi che ho solo studiato, ma quelli prima! Cominciano con il mio compleanno di cui ho già parlato fino a ieri. Giorni di vacanza con alcune tra le persone più importanti della mia vita. Vacanza in un luogo che da bambino era una bella via di uscita per l'estate, da adolescente era un posto da evitare, e ora è un posto nel quale fuggire per momenti di relax assoluti o per studio intensivo, entrambe troppo poco sfruttati. Forse perchè poche volte la mia vita mi segue fino a li.
Questa volta invece era così, La mia famiglia allargata era lì: i nonni (come sempre), mamma e papà, Chiara, cugine con i rispettivi figli a farmi sentire un po' zio, un po' più grande, amici, Lei. La mia vita mi ha seguito fino a li, e io non l'ho seguita, l'ho presa per mano e le ho fatto fare un giro, uno dei miei. Gioie e "dolori", colori, profumi, momenti di divertente serietà e di serio divertimento. Proprio uno dei miei viaggi a tutta vita.
Mi sorge però da ieri sera una domanda, da quando sono tornato a casa, lontano dalla Pasqua, dai giri per Como e dalla pioggia insistente, dai pomeriggi nell'orto, dalle partite a carte, dalle scorpacciate di calcio su sky e sul prato con le panchine, dalle notti dal risveglio improvvisato, dalla notte nello stesso letto, dall'atmosfera pochi pensieri ma buoni: come si può tornare indietro dopo aver assaggiato tutto questo?
So che la vera vita è questa, quella dello studio, dello stare lontani, del vedersi meno, del non sopportarsi in casa, del vedere l'inter perdere, di vedere solo il venerdì e non la domenica, la morte e non la resurrezione, ma quando punto al mio futuro vedo una vita piena di amici, di silenzio, di risate, di notti con i suoi piedi freddi, di momenti che vado da mia sorella per non farla sentire di troppo... e come riabituarsi quando queste cose un po' le conquisti?
... come lasciare la mano quando porti la tua vita a fare una passeggiata di quelle romantiche?
Ad ogni modo: pollici in su per queste visioni di vita più vera!