Esattamente un anno fa mi sono laureato. Un bel giorno. Non so se ha senso festeggiare l'anniversario. A dire il vero non so se ne ho voglia.
Un anno, 365 giorni. In mezzo tre mesi di tirocinio, l'esame di stato, poi una settimana di vacanza a Parigi, periodi di affiancamento, novità burocratiche, studio intensivo, un test di specialità, lavori e lavoretti vari, una settimana di vacanza sul Garda ed ecco un giro di boa. 22 Ottobre. Di nuovo.
Che cosa è cambiato? Tutto o niente. Le stesse difficoltà nello studiare, più precisamente non mantenere e collegare nozioni. Le stesse insicurezze, con la difficoltà di non poterle più mostrare. Gli stessi fallimenti e la stessa amarezza. Lo stesso senso di inadeguatezza. La stessa quotidianità. Meno sala operatoria.
L'altro lato della medaglia è che sono laureato, ho possibilità di lavoro e quando ho lavorato mi sono sentito straordinariamente adulto. Comincio ad avere dei primi soldini, anche se la maggior parte vanno via in spese che senza quella laurea non avrei avuto (credo che la vita adulta vada così per tutti).
Consiglio del giorno: provare a prendermi il meglio, a volte anche con il coltello tra i denti.
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